
I risultati dei loro studi appariranno sulla rivista “Science and Intelligence”.
Petter Kristensen e Tor Bjerkedal dell’università di Oslo e del Norwegian Armed Forces Medical Services, i due principali autori della ricerca, hanno rilevato che i giovani con un fratello minore vantano un Qi superiore, mediamente del 3%, rispetto al loro “piccolo parente”.
Un numero non altissimo, ma significativo secondo gli studiosi, che spiegano come questo fenomeno sia dovuto all’ambiente familiare in cui i piccoli crescono e non tanto a fattori genetici.
A fare la differenza non è tanto l’essere il fratello più grande, ma crescere come tale: il primogenito “emerge” rispetto agli altri anche perchè è costretto a far ai minori da guida e così impara a organizzare e elaborare meglio il pensiero.
Fonte: La Stampa, Scienza
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